Brano: [...]i fu costretto a espatriare clandestinamente, seguito nel tempo da molti altri comunisti e anarchici. Nel 1927 venne individuata dalla polizia l’organizzazione comunista locale: 30 persone furono arrestate e 10 di queste deferite al Tribunale speciale, mentre Pietro Ristori e altri riuscirono a espatriare.
Lotta antifascista del P.C.I.
Nel 1928 gli oltre 200 comunisti empolesi si organizzarono autonomamente, stabilendo contatti diretti con il Centro interno clandestino, I più giovani formarono una sezione della Federazione giovanile comunista.
L’intensificato sfruttamento della classe operaia da parte del regime fascista favorì l’azione dei comunisti che, nel 1929, promossero la ricostituzione clandestina della Camera del lavoro. Questa riuscì a organizzare vetrai, tipografi, conciai, fornaciai, e inviò i propri delegati alle Conferenze sindacali di Lione e di Zurigo. Furono in quegli anni organizzate agitazioni sindacali di ceramisti a Montelupo, di vetrai e tipografi a Empoli. Nel dicembre 1930 si ebbe uno sciopero di vetrai, in ris[...]
[...]pografi, conciai, fornaciai, e inviò i propri delegati alle Conferenze sindacali di Lione e di Zurigo. Furono in quegli anni organizzate agitazioni sindacali di ceramisti a Montelupo, di vetrai e tipografi a Empoli. Nel dicembre 1930 si ebbe uno sciopero di vetrai, in risposta a Mussolini che aveva decurtato i salari e gli stipendi dal
10 al 15%. Nel 1934 i vetrai comunisti vennero eletti in maggioranza nel consiglio di categoria.
Nel 1928 il Centro interno del P.C.I. costituì a Empoli un Comitato regionale, con Rutilio Reali segretario e due membri (un pratese e un fiorentino). Alla F.G.C. empolese, diretta da Mario Fabiani e Giuseppe Chiarugi, fu dato l’incarico di organizzare una manifestazione di protesta, con lancio e affissione di manifestini ed esposizione di bandiere rosse, in occasione di una parata fascista che doveva svolgersi alla presenza di Mussolini, a Firenze, nel maggio 1930. Per vendicarsi, i fascisti locali ricorsero alla provocazione, organizzando il lancio di una bomba contro la caserma dei carabinieri e arrestando, [...]
[...]e le fila della nuova organizzazione. L’inchiesta si concluse con la condanna di Fabiani e Vezzi, con l’invio al confino di 3 loro compagni e con la libertà vigilata per altri 14.
L’organizzazione comunista divenne a Empoli talmente forte e numerosa, specie tra i giovani obbligati a frequentare i corsi premilitari, che alcuni di essi giunsero a progettare di impadronirsi a scopo dimostrativo del potere locale, anche se soltanto per poche ore. Il Centro del partito, interpellato a questo proposito, rigettò il progetto che avrebbe determinato la soppressione dell’intero movimento, coinvolgendo la popolazione nella inevitabile repressione. Militanti comunisti giunsero alla direzione del Dopolavoro, come pure a quella delle organizzazioni sindacali e giovanili; si infiltrarono perfino nella Milizia fascista, nella quale venne più tardi scoperto un sottufficiale comunista (Giuseppe Gori) che, nel 1939, fu condannato dal Tribunale speciale a 25 anni di reclusione. Dopo l'inizio della guerra civile in Spagna gli antifascisti empolesi, dall’estero [...]